Spesso mi capita di partecipare a iniziative bellissime.
Ieri è successo di nuovo.
Ho conosciuto la realtà di MIND THE PACK, un progetto di imprenditorialità e integrazione lavorativa per persone fragili promosso dalla cooperativa Archimede e Networktowork, che si sviluppa nel comune di Scarperia San Piero.
È il primo progetto nato in Toscana dedicato all’imballaggio manuale di alta gamma che unisce imprenditorialità e integrazione lavorativa per persone fragili, creato dalla Cooperativa Archimede grazie anche al supporto dell’Ausl e del centro Psichiatrico di Borgo San Lorenzo.
Dei 44 dipendenti, 22 appartengono alle categorie protette e soffrono di schizofrenia, bipolarismo, disturbi ossessivo compulsivi (il resto dei lavoratori sono comunque persone appartenenti a fasce deboli della popolazione).
A Mind the pack, la precisione maniacale e la velocità dei lavoratori permettono di raggiungere standard di qualità elevati. Chi entra in azienda inizia con mansioni semplici come etichettare o annodare nastri, per poi proseguire gradualmente verso un maggiore complessità del lavoro fino a occuparsi dell’intero ciclo produttivo. Il segreto è portare il lavoratore (che appartenga a categorie protette oppure no) ad esprimere il proprio potenziale attraverso le mansioni a lui più adatte.
Valorizzare le differenze delle persone in condizione di disagio psichico attraverso il lavoro: il lavoro come forma di riscatto.
Oggi Mind the pack collabora con brand internazionali di prestigio e impiega 40 addetti, 22 dei quali sono persone con fragilità.
Complimenti a Verusca Valdambrini e Davide Nesti, rispettivamente Cvo e Project manager di Mind the Pack, e al dipartimento di salute mentale del Mugello, per guardare la diversità come valore aggiunto.