Il piano della Regione Toscana, che ha alla sua origine il Fondo nazionale povertà predisposto dal Governo, prevede un pacchetto di interventi da oltre 71 milioni di euro distribuiti in tre anni (2021-2023). Uno strumento organico per sostenere gli interventi dei territori toscani rivolti alle persone e alle famiglie in situazione di grave disagio economico.

Il piano, che ha alla sua origine il Fondo nazionale povertà predisposto dal Governo, prevede un pacchetto di interventi da oltre 71 milioni di euro distribuiti in tre anni (2021-2023) e finalizzati a ridurre le cause dell’impoverimento e a sostenere le persone nel percorso di uscita dalle condizioni di marginalità ed esclusione sociale. Gli interventi previsti sono indirizzati soprattutto a rafforzare tutti i servizi che possono aiutare persone o famiglie percettori di reddito di cittadinanza.

Gli obbiettivi del piano sono:

  • Ridurre l’impoverimento
  • Sostenere le persone in condizioni di marginalità e esclusione sociale

Punto di partenza del piano è la situazione in Toscana così come fotografata dall’ultimo rapporto povertà. Nel 2020 le famiglie povere sono state 54.767, pari al 3,3%, circa del totale, mille in più dell’anno precedente (3,2) . E’ una percentuale che durante la pandemia è cresciuta (+0,1%) ma in misura limitata grazie agli interventi pubblici erogati.
Tra le misure ad hoc che hanno contribuito a mitigare gli effetti economici della pandemia, vi sono la Cassa integrazione guadagni (Cig), le indennità una tantum e il Reddito di emergenza (Rem). Particolarmente importante in questa congiuntura anche il ruolo svolto dal Reddito di cittadinanza che era stato istituito un anno prima della pandemia: il Reddito di cittadinanza (oltre 45mila i nuclei beneficiari a agosto 2021) ha ridotto la povertà in Toscana di 0,7 punti percentuali nel 2019 e di un punto nel 2020.
Altro indice delle difficoltà vissute da vasti strati della popolazione nell’ultimo biennio viene da alcuni indicatori presentati nel Rapporto in relazione agli aiuti alimentari per le fasce più indigenti: tra il 2019 e il 2021 l’aiuto alimentare in Toscana è cresciuto del 13,3%.

Le somme stanziate dal Fondo nazionale povertà ammontano a 26.4330.000 per il 2021, a 23.899.000 per il 2022 e a 18.423.000 per il 2023. Questa somma assegnata alla Regione Toscana verrà attribuita e ripartita alle 28 Zone distretto. L’obiettivo è garantire in tutta la regione livelli essenziali di prestazioni. A questa somma si aggiungono, sempre dal Fondo povertà nazionale, 775.600 per ciascuno dei tre anni, per servizi a favore di persone senza dimora.
Alle finalità previste dal piano potranno concorrere anche altri strumenti: dal Fondo per le politiche sociali agli interventi del Pnrr missione 5, sino al Fondo per le politiche della famiglia.

Le 28 zone distretto della Toscana si occuperanno di mettere in pratica le azioni del piano: servizi di assistenza sociale professionale, di assistenza domiciliare socio-assistenziale, di sostegno socio-educativo, di sostegno alla genitorialità, di mediazione culturale, di tirocini finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione, di pronto intervento sociale.
Una quota degli interventi riguarda persone in condizione di povertà estrema e senza dimora, con quote riservate ai servizi di posta e residenza virtuale e di pronto intervento sociale.