Ieri a Greve e a Barberino Tavarnelle centinaia di persone sono scese in piazza per manifestare contro la guerra e chiedere la pace per l’Ucraina.
Oggi pomeriggio a San Casciano un fiume di gente, con i sindaci, le autorità religiose, le parti sociali, ha sfilato con bandiere della pace nel centro del paese.
Di guerre in questi anni ne abbiamo viste e conosciute tante, purtroppo, ma non avevamo mai assistito all’invasione di uno stato sovrano, autodeterminato, da parte di un’altra nazione dentro l’Europa. San Casciano e il Chianti tutto hanno dimostrato in questi giorni una grande capacità di consapevolezza, reazione, partecipazione, sappiamo bene cosa significhi il confronto, il dialogo, la pace a partire dalle scuole, ma sappiamo anche che dobbiamo costruire un’Europa più vera che si occupi di sicurezza, cooperazione e politica estera, capace di contrastare una guerra ingiustificabile come quella voluta e alimentata da Putin in 20 anni di dittatura larvata. L’attacco di Putin è una sfida lanciata ai nostri valori, pensando che non siamo in grado di difenderli. Noi lottiamo uniti per vincere una sfida di tutt’altro tenore: costruire un continente più democratico e più forte contro la negazione dei diritti.
Ho provato una grande emozione a parlare davanti alla mia comunità in un momento così complesso e duro per tutta Europa.