Saranno 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐬𝐢 𝟔𝟎𝟎𝟎 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐞 pervenute per il bando rivolto all’introduzione o al mantenimento dell’agricoltura biologica in Toscana. Lo stesso avverrà per le oltre 17.500 domande presentate per il bando sull’agricoltura nelle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici.
Questo investimento della Regione porta la Toscana “bio” a crescere ancora grazie a 𝘂𝗻’𝗶𝗻𝗶𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗿𝘀𝗲 𝗰𝗶𝗻𝗾𝘂𝗲 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗮𝗹𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟮𝟬.
L’agricoltura biologica rappresenta in Toscana già oltre il 32 per cento della superficie agricola utilizzata con oltre 150 mila ettari. Con questa manovra si punta ad arrivare al 35% della superficie agricola coltivata con metodo biologico.

Modalità di erogazione
Il tipo di sostegno prevede il pagamento di un premio annuale a ettaro di superficie agricola soggetta a impegno ed è strettamente legato alla macro tipologia di coltura effettuata e dettagliata nel piano di coltivazione.
Per l’introduzione alla produzione biologica sono concessi i seguenti premi:
Vite: 840 €/Ha
Olivo e altre arboree: 720 €/Ha
Castagneto da frutto: 380 €/Ha
Seminativo collegato ad allevamento biologico: 308 €/Ha
Seminativo: 293 €/Ha
Pascolo collegato ad allevamento biologico: 126 €/Ha
Ortive-Pomodoro da industria-Officinali-Floro-vivaismo: 480 €/Ha

Per il mantenimento alla produzione biologica sono concessi i seguenti premi:
Vite: 700 €/Ha
Olivo e altre arboree: 600 €/Ha
Castagneto da frutto: 300 €/Ha
Seminativo collegato ad allevamento biologico: 275 €/Ha
Seminativo: 244 €/Ha
Pascolo collegato ad allevamento biologico: 105 €/Ha
Ortive-Pomodoro da industria-Officinali-Floro-vivaismo: 400 €/Ha

Qui le info sul bando 👇

Le altre iniziative regionali a sostegno di un’agricoltura a favore dell’ambiente
Nelle politiche di sostegno ad una agricoltura attenta alla sostenibilità ambientale, Regione Toscana ha messo in campo anche:

– La Legge regionale 30/07/2019, n. 51 (Disciplina dei distretti biologici), con la quale si intende promuovere lo sviluppo della coltivazione, dell’allevamento, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari biologici mediante la riproduzione del modello del distretto questa volta applicato a un territorio, dove almeno il 30% della superficie agricola utilizzata è coltivata con metodo biologico, nel quale  insiste un sistema produttivo locale a spiccata vocazione agricola biologica che ne permette lo sviluppo, riconoscendo così il beneficio derivante dalla coltivazione con metodo biologico dovuto alle minori quantità di input utilizzati, nonché all’insieme delle pratiche messe in atto che garantiscono la conservazione dell’agrobiodiversità.

– Un forte investimento di circa 15 milioni e 700mila euro per la diffusione dei metodi di coltivazione di agricoltura integrata e del marchio collegato “Agriqualità toscana”.

Vedi le slide con i dati degli interventi