Consiglio a tutti di leggere il Barometro dell’odio: intolleranza pandemica realizzato da Amnesty International, che misura l’impatto della pandemia sui diritti economici, sociali e culturali hanno avuto sulla discriminazione online. Lo trovate qui https://d21zrvtkxtd6ae.cloudfront.net/public/uploads/2018/02/16105254/report-barometro-odio.pdf

La pandemia, che all’inizio aveva mostrato una sensibilizzazione e una solidarietà estrema, ha invece radicalizzato l’intolleranza.

Dallo studio di Amnesty si rileva che 1 commento su 10 è offensivo, discriminatorio e/o hate speech, mentre i soli discorsi d’odio sono aumentati del 40%. È un odio che colpisce in modo trasversale: sessista, omobitransfobico, razzista e xenofobo, islamofobo, antisemita, classista. E che aumenta il rischio di esclusione e di discriminazione di chi è più vulnerabile.
La crisi sanitaria, sociale ed economica ha dato il via a una caccia alle streghe ancora più frenetica e aggressiva: si scaglia contro chi ricopre la funzione di capro espiatorio ormai da tempo (migranti e rifugiati su tutti) e fa emergere la fragilità di altre identità e gruppi sociali. Sono gli untori, ma sono anche coloro che godono di presunti ed esclusivi benefici.
Credo che tutti dovremmo riflettere su quello che emerge da questo studio, ma soprattutto noi che abbiamo incarichi elettivi, perché a fomentare l’odio sono spesso alcuni esponenti politici.
Dobbiamo cercare di arginare queste persone che aizzano odio su temi che spesso riguardano i temi dell’immigrazione, delle minoranze religiose, delle donne e dell’orientamento sessuale.
Solo garantendo diritti possiamo combattere chi semina disinformazione, per questo vorrei che si approvasse subito il DDL Zan e che al più presto si facesse una legge sullo Ius Soli.