Mi ricordo che nel 2013 da sindaco del comune di San Casciano Val di Pesa decisi di istituire un registro-elenco dei cittadini residenti che potevano depositare un “testamento biologico” da un notaio rogante o persona di fiducia, allo scopo di garantire la certezza della data di presentazione e la fonte di provenienza.

Fu un atto di civiltà a cui tengo molto. Poi nel 2018 entrò in vigore la legge n. 219 del 14 dicembre 2017, che disciplina il consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento (DAT), il cosiddetto testamento biologico
Questa norma tutela il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona e stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge.

La decisione di redigere una D.A.T. è assolutamente libera e volontaria.

Da qualche giorno all’ospedale di Ponte a Niccheri nel comune di Bagno a Ripoli è stato attivato un servizio della Asl Toscana Centro al quale i cittadini e i pazienti possono rivolgersi per avere risposte e consigli per esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari. Un team multiprofessionale e multidisciplinare  raccoglie il testamento biologico e la stesura dei piani condivisi di cura.

L’ambulatorio è aperto una volta al mese, il venerdì mattina, dalle 9 alle 12 (per prenotazioni: emailpianificazionecurenefrologia.sma@uslcentro.toscana), ma l’idea è di estendere progressivamente l’apertura.

Mi è sembrata una così bella notizia che ho voluto condividerla con voi, perché quando si parla di fine vita spesso è difficile districarsi.

Il tema è certamente molto delicato, ma trovo che l’approvazione della legge abbia dato segno di un forte senso di civiltà all’interno del nostro ordinamento giuridico.

Forse la legge sul DAT è ancora poco conosciuta, quindi ben vegano le iniziative come quella dell’Asl Toscana centro alla quale spero se ne aggiungano presto molte altre.